di Gabriele Roberti
Nel lontano giugno 2006 un giovane ragazzo di soli 19 anni si aggiudicava il premio Kodansha, uno dei più prestigiosi concorsi inerenti al mondo dei manga, con una breve storia non seriale (One-Shot) chiamata L’attacco dei giganti. Quel ragazzo era Hajime Isayama e all’epoca altro non era che un semplice mangaka in erba, ben lontano dalla star che gli appassionati del settore conoscono oggi.
La trama e la complessità dell’opera di Isayama impressionò non poco la commissione del concorso e non passò molto tempo prima che il 19enne di Hita venne invitato a trasferirsi nel centro di Tokyo per dedicarsi anima e corpo al suo lavoro.
Dal 2009 L’attacco dei Giganti è un’opera ormai serializzata che tiene incollati milioni di lettori in ogni angolo del globo, ispirando inoltre la realizzazione di un anime, diversi film animati, due live action, videogiochi e una mini serie televisiva.
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